La sortie, c'est par là ! Le Sunbeam
Una delle prime versioni della Sunbeam 500 a valvole in testa con aste e bilanceri. La Sunbeam "raggio di sole" è nota da noi soprattutto per le grandi imprese di quel grande corridore che fu Achille Varzi, più volte vincitore delle massime corse italiane, il Gran Premio delle Nazioni a Monza ed il circuito del Lario, fra il 1925 ed il 1930. In patria la sua fama si era creata però diversi anni prima, tant'è vero che una 500 monocilindrica a valvole laterali arrivò seconda al Tourist Trophy del 1914.

La lunga serie positiva di questa casa per un certo periodo di tempo rispecchiò esattamente la situazione tecnica dell'epoca: in questa chiave vanno considerati i risultati ottenuti al TT nel 1920 (prima e seconda), 1921 (quarta e ottava) e 1922 (prima, sesta e ottava), al circuito del Lario nel 1921, '22 e '23, questi ultimi due con il modello minore di 350 cc. Ciò che sorprende è invece il risveglio clamoroso avvenuto dopo il 1925, quando sembrava logico dovessero prevalere concezioni tecniche più moderne.

Il motore Sunbeam 500 nella versione sperimentale munita di albero a camme in testa. Sorta a Wolverhampton nel 1912, la Sunbeam sfornò ben presto ottime monocilindriche a valvole laterali adatte anche per le corse: nel nostro paese le condusse più volte alla vittoria negli anni che precedettero e seguirono immediatamente la prima guerra mondiale Ernesto Vailati, campione italiano nel 1921. Ma il modello che doveva incidere il suo nome a caratteri cubitali nelle vicende del motociclismo sportivo è il "valvole in testa" monocilindrico verticale (alesaggio e corsa 80 x 93 mm = 493 cc) con due valvole inclinate di 90°, comandate mediante aste e bilanceri scoperti, con molle-valvole elicoidali.

La lubrificazione era con olio separato e circolazione a doppia pompa, il cambio separato dal motore. Nei modelli del 1920-24 il cambio era comandato mediante leva a mano e la trasmissione primaria lavorava sotto carter. Il motore forniva una potenza di oltre 20 cv e la velocità massima sfiorava i 140 km/h: nel 1920 sul tracciato del TT assai peggiore come fondo e conformazione di quello attuale ottenne sul giro una media di 89,500 orari ; due anni più tardi Alec Bennet superava abbondantemente i 96 km/h.

In una successiva versione venne adottato il doppio tubo di scarico e le molle di richiamo a spillo. Questo modello vinse il Tourist Trophy nel 1928 e nel 1929, e riportò numerose vittorie anche sui circuiti dell'Europa continentale. Dopo il 1925 la Sunbeam venne irrobustita nel telaio e dotata di forcella Webbs a parallelogramma deformabile con due molle laterali ed ammortizzatori a frizione regolabili. Anche se non costituiva novità, ricordiamo il doppio tubo di scarico a diametro costante ; il serbatoio dell'olio, dapprima ricavato in uno scomparto di quello per il carburante, venne spostato sotto la sella e furono adottate altresì le molle-valvole a spillo.

Meno riuscito risultò invece il tentativo di usare la distribuzione con asse delle camme in testa comandato da albero verticale e coppie coniche, tanto che la casa preferì mantenere la distribuzione ad aste e bilanceri. I modelli del 1926-27 davano oltre 26 cv di potenza e la velocità della macchina si aggirava sui 150 km/h: a Monza la 500 vinse ininterrottamente dal 1926 al 1929 a medie oscillanti fra i 135 ed i 137 chilometri l'ora e consenti a Colombo di conquistare due titoli italiani.

Mario Colombo. Sfortunata e decisamente contrastata dalla Norton sul terreno casalingo del Tourist Trophy, la Sunbeam si rifece largamente altrove mietendo vittorie a Monza, come si è detto, all'Ulster, in Austria, in Ungheria e nel "Bol d'Or" francese di resistenza.

Gli ultimi anni di splendore della Sunbeam furono il 1928 e 1929. Il modello da corsa appariva abbastanza moderno per i suoi tempi, con il serbatoio a sella (uno dei primi di questo tipo) ed il cambio comandato a pedale ; una nuova disposizione, con incastellatura superiore di sostegno, era stata studiata per le aste che lavoravano sempre allo scoperto. La velocità massima era salita ad oltre 170 km/h: nel 1929 Varzi ottenne a Monza una media generale di 137,606 ed un giro più veloce a 151,770 orari ; nello stesso anno Dodson si impose al Senior Tourist Trophy bissando il successo della edizione precedente, a 115 di media con un nuovo record sul giro a 119,350 orari.

Fra tutte le "mezze litro" da corsa in auge a quell'epoca - la Norton, la Rudge e la Moto Guzzi - la Sunbeam appariva come quella maggiormente imparentata con i modelli di serie, aveva un aspetto massiccio e pesante, ciò che non le impedì comunque di ottenere risultati di grande rilievo. Poi l'interesse della casa per le competizioni scemò gradatamente anche se qualche modello spinto fu ancora realizzato fino al 1935, ma senza che ne fossero ricavati risultati rimarchevoli.
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